Investimenti esteri in Italia

Mario Moretti
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L’Italia si presenta come la terza economia dell’Eurozona e l’ottava al mondo: il mercato interno offre molteplici opportunità di business, potendo contare su circa 60 milioni di persone e su un PIL di quasi 36.000 USD pro-capite. La nostra nazione  è anche la seconda economia manifatturiera più grande d’Europa e la settima in tutto il mondo, impiegando le tecnologie più avanzate per il trattamento delle materie prime e utilizzando meno energia, rispetto agli altri Paesi europei, nei processi produttivi. Essa è, inoltre, leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili, nell’uso domestico di elettricità proveniente da queste fonti e ha il più efficiente sistema di sdoganamento merci, oggi totalmente digitalizzato.

Investire in Italia significa avere accesso a manodopera qualificata, a un patrimonio di conoscenze intellettuali e specialistiche in tutti i campi e a uno straordinario know-how in settori strategici quali macchinari, automazione, moda e design, fino all’alimentare e la cucina. Non è un caso se le piccole e medie imprese italiane sono tra le più innovative d’Europa e se la percentuale delle PMI che hanno introdotto innovazioni di prodotto e di processo è superiore alla media dell’Unione europea. Le aziende che investono in Italia possono fare affidamento su ampie reti di PMI e cluster industriali in grado di fornire prodotti di alta qualità.

L’Italia, poi, è vista come una delle principali porte di accesso non solo a un mercato di 500 milioni di consumatori dell’Unione Europea ma anche di 270 milioni del Nord Africa e del Medio Oriente. La sua rete di trasporto conta circa 6.900 Km di autostrade, 1.000 Km di collegamenti ferroviari ad alta velocità e svariati porti che possono ospitare le grandi navi cargo che attraversano il Mediterraneo.

Tali circostanze sembrano confermate non solo dall’andamento dei flussi di Investimenti diretti esteri che in Italia nel 2018 -in un contesto di rallentamento generale caratterizzato da flussi di investimenti globali negativi (-13%)- sono cresciuti del 10,5%,  ma anche dalla posizione attribuita all’Italia nei ranking internazionali. Secondo il World Investment Report 2018 dell’UNCTAD, nel 2017 l’Italia si è posizionata al 19° posto tra i Paesi al mondo che più attraggono investimenti, avendo richiamato a sè nel triennio 2015-2017 circa 59 miliardi di USD rispetto ai 47 miliardi del triennio precedente 2012-2014. L’ultimo rapporto Foreign Direct Investment Confidence Index 2018 realizzato dall’Agenzia A.T. Kearney, posiziona l’Italia al 10° posto (rispetto al 13° nel 2017 e al 16° nel 2016). Tale indice misura annualmente l’impatto delle politiche e dei cambiamenti economici e normativi sulle intenzioni di investimento di amministratori delegati ed altri Decision Makers di circa mille aziende globali. Il Global Attractiveness Index 2018 di The European House – Ambrosetti posiziona l’Italia al 16° posto in termini di attrattività per gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) ed il “brand Italia” è all’ 8° posto (passando dalla 9° posizione) per valore economico e forza del marchio-Paese sotto un profilo economico-numerico secondo lo studio del Brand Finance in partnership con FDI Intelligence – Financial Times, 2018.

Tutto ciò, non può negarsi, è anche il risultato di un atteggiamento di favore verso gli investitori stranieri tenuto dagli ultimi Governi: questi hanno posto l’attrazione degli investimenti esteri fra le priorità strategiche del Paese nella convinzione che una maggiore presenza di aziende straniere possa consentire al sistema produttivo italiano di diventare più competitivo.

Seguendo tale logica sono quindi state adottate diverse misure volte a creare un sistema più  favorevole all’imprenditore, semplificando e adattando l’impianto normativo, rivedendo il codice del lavoro, introducendo una maggiore flessibilità nella conclusione di accordi fiscali. Sono stati introdotti un credito d’imposta del 50% per gli investimenti privati ​​in R&S (incluso personale altamente qualificato) e una detrazione del 40% per gli investimenti in beni capitali (portata al 150% per gli investimenti in digitalizzazione).

Come risultato, l’Italia ha ora il 2° contesto fiscale più attraente tra i paesi sviluppati per gli investimenti digitali (Digital Tax Index, 2017). Sono inoltre previsti regimi fiscali favorevoli per chi trasferisce qui la residenza fiscale, e si garantisce una procedura facilitata per il rilascio di visti per lavoro autonomo verso imprenditori provenienti da un Paese non europeo che investano con un apporto di capitale di almeno 500.000 € (ridotto a 250.000 € in caso di start-up innovative).

Quanto alla distribuzione geografica delle aziende straniere, la maggior parte di esse si localizza nelle regioni del nord, in particolare nella parte occidentale. La Lombardia da sola assorbe circa un terzo degli addetti.  Seguono le regioni del centro, mentre più contenuta è la presenza delle società nelle aree meridionali ed insulari. La distribuzione territoriale sbilanciata verso le aree settentrionali sembra riflettere la volontà di concentrarsi in aree che garantiscano la possibilità di operare secondo elevati standard di produttività e che consentano una facile accessibilità alle infrastrutture e una immediata prossimità ai mercati di sbocco. La quota di investimenti stranieri è più rilevante nel settore manifatturiero, in particolare nell’industria farmaceutica, coke e raffinerie, chimica ed elettronica. Molto importante è, comunque, anche la presenza nei servizi destinati alle imprese: nei settori dell’informazione e comunicazione, nel trasporto e logistica, nei servizi professionali, nella consulenza tecnica, nel noleggio e leasing operativo. Si tratta di imprese che operano prevalentemente in comparti con tecnologia elevata e che contribuiscono a dare un valore aggiunto al settore, pur trattandosi di un numero di imprese molto basso rispetto al totale degli operatori. Risulta, infine, interessante l’ingresso di capitali esteri nel settore immobiliare: solo nel 2019 si è toccato il record dei 12 miliardi di euro, una cifra importante considerato che rappresenta il 78% degli investimenti totali.

 

Partner di Horizon Consulting in Italia– www.studiomoretti.net

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